sabato 27 febbraio 2010

mai femili


(dal film "little miss sunshine")


la psicomisticofollia dei miei congeniti alimenta i miei passi
e per quanto soffochi la donna che c'è in me
contraendomi nella bimba arrivata a casa nel cestello di vimini,
sotto una valanga di neve
riempie le mie arterie di linfa
e gonfia la mia materia di ottime ragioni

Ego te absolvo a peccatis tuis





Gesù alzando il capo disse: «Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra contro di lei». Udite quelle parole, i presenti se ne andarono uno per uno. Gesù rimase solo con la donna e le chiese: «Dove sono coloro che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?» «Nessuno» rispose la donna
(Giovanni 8, versi da 1- 8)


Vi sento ringhiare contro le mie poche parole e vorrei avere la prontezza di riflessi per rispondervi,ma rimango quasi muta, la voce bassa, non adduco scuse. Potrei sembrare contrita, ma vi assicuro che sono invece basita di fronte a cotanta cattiveria.
La vostra certezza di essere nel giusto mi allibisce.
L’implacabile giudizio che mi scagliate contro rimbalza sul mio piccolo seno convinto di essere l’incarnazione delle vostre paure.
Siete sicure che state parlando ancora di me?
Vi trascinate appeso al deretano un C’era Una Volta travolto da un mantello azzurro, che dimentica l’essere umano ed i casuali accadimenti, vi buttate nel fosso solo per la certezza di un Per Sempre che può essere di ogni proprio sè stesso, fino all’arrivo dei vermi.
Non è mio uso giudicare, il bene ed il male ,le vite altrui sospirano dell’imperfezione della materia e battono la grancassa davanti ad altri volti che riflettono un alito di leggerezza, un sibilo di emozione.
Io non pretendo di capirne le ragioni, lascio libera la sua mente di porsi domande e trovare le personali risposte. Perché mai vi arrogate il diritto di saperne i nessi causali, i fini ultimi, i pensieri reconditi, le trame di ragnatela , i subdoli intenti, gli impuri intenti.
Come osate prescriverne la fine, ascrive gli sbagli, sporcare i ricordi.
Non vi ho concesso di piantare le vostre tende sui miei pensieri che io debba chiedere il permesso per accedervi, non sono stata io a supplicare un vostro monologo sulla corretta maniera di vivere, di protocollare un intento che prevede un uso non autorizzato dei corpi per sanare le sanguinanti ferite.
Qualunque siano le ragioni ciò che è stato vissuto è alimento per chi ha chiuso gli occhi e ha visto.
Ora lasciate che sia io a darvi un consiglio: fate in modo che una cosa simile vi capiti, combattete con voi stessi ed i diversi voleri che convivono nello stesso essere, regalatevi la possibilità di una semplice affinità e fermatevi in quel luogo dove non esistono vie d'uscita, respirate forte e mandate a quel paese le certezze dei motivi che vi hanno condotto lì e di quel che sarà. In quell’istante rimanete immobili ed imponetevi di ricordare il subbuglio che vi si agita dentro.
Fate tutto questo e poi correte qui,tornate da me , non mi muovo ,vi aspetto, venite qui , non dite nulla ed abbracciatemi.

punti esclamativi °30

Oggi il mio corpo ha continuato
senza distrarsi a ricordarmi che non ci sei.
La tua assenza mi respira sulla bocca dello stomaco

mercoledì 24 febbraio 2010

casualmente cantando



Pissing in a river, watching it rise
Tattoo fingers shy away from me
Voices voices mesmerize
Voices voices beckoning sea
Come come come come back come back
Come back come back come back

Spoke of a wheel, tip of a spoon
Mouth of a cave, I’m a slave I’m free.
When are you coming ? hope you come soon
Fingers, fingers encircling thee
Come come come come come come
Come come come come come come for me

My bowels are empty, excreting your soul
What more can I give you ? baby I don’t know
What more can I give you to make this thing grow?
Don’t turn your back now, I’m talking to you

Should I pursue a path so twisted ?
Should I crawl defeated and gifted ?
Should I go the length of a river
[the royal, the throne, the cry me a river]
Everything I’ve done, I’ve done for you
Oh I give my life for you.
Every move I made I move to you,
And I came like a magnet for you now.

What about it, you’re gonna leave me,
What about it, you don’t need me,
What about it, I can’t live without you,
What about it, I never doubted you
What about it ? what about it ?
What about it ? what about it ?

Should I pursue a path so twisted ?
Should I crawl defeated and gifted ?
Should I go the length of a river,
[the royal, the throne, the cry me a river]
What about it, what about it, what about it ?
Oh, I’m pissing in a river.

fumo ancora troppe sigarette




Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro
i tuoi occhi assunti da tre anni
i tuoi occhi per loro,
ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo
e troppo stanchi per non vergognarsi
di confessarlo nei miei
proprio identici ai tuoi
sono riusciti a cambiarci
ci son riusciti lo sai.
(verranno a chiederti del nostro amore,F.De Andrè)


E’ scesa la nebbia, in questa strana pianura. Per strada non circola nemmeno una vettura ed anche i parcheggi sono semi vuoti. Continuo a chiedermi dove sia finita la gente, eppure è stata fatta una grande campagna per gli ecoincentivi.
Rimbombano in testa piccoli gesti, suoni, richiami divenuti familiari,ginocchia che si cercano con l'apparenza del caso,strani particolari che mi trovano stupita nel non essermi nemmeno accorta di averli notati. Una increspatura delle labbra, qualche frase mozza, i sensi delle cose arrivate al mio cervello perennemente in differita ,qualche passo dopo. Passi fatti nella direzione opposta.
Di spalle girato, la mano alzata in un gesto di saluto,la testa trattenuta verso il pavimento e io che anche se non posso angolarmente vedere quegli occhi lo sento che ha frainteso l’ultima parola.
Rimango seduta al bancone del bar sulla sedia di paglia che porta il mio nome, sento gli altri ridere. Credo di aver appena fatto una battuta e quindi sorrido. di rimando alle facce altrui compiaciute di una cosa detta da me che neanche ricordo.
Il crinale del fosso rivela le rotondità della terra, la mia mente labile si rifiuta ancora di guardare ciò che non sarà, l’umidità nasconde i miei pensieri, qui non è cambiato nulla a parte me. Troppo in fretta,questa giornata mi è corsa sotto i piedi trotterellando e le mie immagini rimangono caparbiamente incollate all’oggetto che infine non gli ho dato.
Infine, infatti.
[adesso guardo te]
Ma ora ho ancora il tuo profumo addosso.
E l'assoluta delicatezza di una serata che volevamo da favola e che invece gli imprevisti hanno riportato a noi, nella sfavillante imperfezione di un taxi tenuto tra le nostre mani, delle mie paranoie,dei tuoi dubbi e della tua presenza
che pur non capendo, mi assecondavi.
Non dovevo forse ringraziarti di tutto questo?
Continuo a perdermi l'infine tra le pieghe della scatola cranica.
Per oggi rimaniamo qui,di più non posso proprio fare.

martedì 23 febbraio 2010

L'esercito delle dodici scimmie


Io non penso che la mente umana possa esistere in due diverse... com'è che le chiamate?... dimensioni? Sarebbe troppo stressante, dovete convincervene. Confonderemmo quello che è reale con quello che non lo è. (James Cole)


#ho costruito da sola la croce a cui impiccarmi
#come topi di fogna aspettiamo l'arrivo delle tenebre per guardarci di sottecchi
#mangiare gli scarti altrui mi renda triste
#scusa, cerca di scusarmi, perchè non ho saputo smettere di aspettarti
#elemosinando sono arrivata al nuovo giorno sfinita
#che c'è da spiegare, come tutte prima di me, come faranno altre dopo

lunedì 22 febbraio 2010

punti esclamativi °29

per descrivere questa giornata mi salgono alla mente solo metafore di merda.

venerdì 19 febbraio 2010

tentativo di manipolazione:FAILED

Si inventano parole per nascondere la realtà.
Mangeresti miele se te lo presentassero come cacca d'api?
Mi hanno venduto escrementi spacciandoli per concime:
Io però coltivo solo piante grasse.

giovedì 18 febbraio 2010

punti esclamativi °28

Shhh!
eppur si muove

errare humanum est, perseverare ovest




[...]
E che giova aver tesoro,
s'altri poi non si accontenta?
Chi vuol esser lieto, sia:
del doman non c'è certezza.
[...]
(Il trionfo di Bacco e Arianna di Lorenzo de' Medici)



# Scommetto che non avete visto la mano del viandante che si lasciava scaldare
#Quattr’occhi, a volte, si perdono meglio che due
# Una catena di sospiri può creare un istante che altri si sono scordati di vivere
#Se la mia pelle si facesse tappeto, avrei le orme delle tue scarpe addosso?
#il profumo è un ricordo che bagna le labbra
# Chi sei tu, una mia nuova cicatrice?
# Il tempo ci segue randagio ,sentiamo entrambi il ticchettio delle lancette alle nostre spalle
#domani è un concetto che non ci vuole con sè
#un attimo che si somma ad un altro, può portare ad un giorno o rimane semplicemente un AaTtTtIiMmOo?
#Non ero certa di avere una schiena,prima che te ne impossessassi
#il mio pensiero traccia cerchi nel grano