mercoledì 21 ottobre 2009

Domino i pensieri



Il portone di casa mia si affaccia su un androne, una specie di cortiletto interno, che dovrebbe essere preposto al parcheggio per gli inquilini, ma che in realtà è luogo di ognuno, terra di molti.
Se ti alzi presto, prima che il nOtturbino abbia eliminato i segni del buio, trovi pisciate negli angoli o siringhe gettate a terra. Appena al di fuori dell’arcata si innalzano imponenti i cassonetti della differenziata.
Proprio sull’azzurra struttura per la plastica, stamane capeggiava una scritta in verde marcio: CHI TI PICCHIA NON TI AMA.
Reazioni a catena dei pensieri:
come sottofondo al flusso di idee parte la canzone di carmen consoli, un amore di plastica;
passo in rassegna i volti di tutte le donne che abitano nel palazzo per immaginarmi quella a cui è destinata la frase, partendo dall’ultimo piano fino allo strano interrato, dove luci e voci si accendono solo dopo la caduta nel sonno dei più;
leggo nella memoria a caratteri cubitali la legge 40 capo versus,”tollerare equivale a commettere”;
oggi piove e come al solito ho lasciato l’ombrello chissà dove;
gli autobus nella zona universitaria si riempiono in modo spropositato di avventori, nella zona a traffico limitato i pilastri di cemento si abbassano al TELEcomando dei residenti, mentre le porte del mezzo pubblico non si chiudono;
io ho messo una gonna troppo corta.

domenica 18 ottobre 2009

punti esclamativi °27

a volte è veramente triste rendersi conto di avere avuto ragione

venerdì 9 ottobre 2009

punti esclamativi °26

sono una mutazione genetica
delle donne che avete fin'ora conosciuto,
probabilmente destinata all'estinzione.

giovedì 8 ottobre 2009

requiem aeternam

Come mi fece notare mia sorella,
oggi c'è da piangere non solo per la morte dell'ultima mia nonna ,
ma anche perchè finiti loro,
i prossimi saranno i miei genitori.
la mente a volta fa pensieri strani
mentre l'ovatta continua ad assordarmi.

Salve Regina Madre di misericordia
vita dolcezza speranza nostra salve
Salve Regina

Salve Regina
(SALVE)
Madre di misericordia
(MADRE)
VITA DOLCEZZA SPERANZA NOSTRA
SALVE, SALVE REGINA.


A te ricorriamo esuli figli di Eva
a te sospiriamo piangenti
in questa valle di lacrime
Avvocata nostra volgi a noi gli occhi tuoi
mostraci dopo questo esilio
il frutto del Tuo seno Gesù

Salve Regina
(SALVE)
Madre di misericordia
(MADRE)
O CLEMENTE O PIA
O DOLCE VERGINE MARIA
SALVE REGINA.



Salve Regina
(SALVE)
Salve
(SALVE)
Salve
(SALVE)

martedì 6 ottobre 2009

punti esclamativi °25

Quello che sto realmente cercando di dirvi, come difficilmente potrete evitare di notare, è che la vita per Maria,a questo stadio era estremamente cupa,e con la parola cupa non intendo solo che non le accadeva mai nulla di interessante-anche se era proprio così-ma anche che era una vita vissuta in uno stato mentale ovattato, vista e percepita attraverso una coscienza incupita in modo forse irreparabile
(Donna per caso, J. Coe)

Maria,tu che sei donna per caso, viva per la medesima ragione,
sei riuscita a farmi sentire meno sconosciuta, almeno per la breve durata di questa modesta lettura.
Spero tu sia veramente esistita, Maria.
Saremmo in due ora e potremmo far finta di tenerci le mani.

sonno e son desto

Questa mia reazione fisica mi è del tutto nuova. E’ come una vertigine, una sensazione di caduta nel vuoto cha capita quando già sto dormendo,ma che non mi sveglia .Riporta attiva la coscienza di un grado, in modo che io possa osservare da una diversa prospettiva il mio corpo, quello che gli accade, riesco a sentirlo da dentro. Oggi in treno ho sentito i miei occhi riversi e ruotanti sotto le palpebre e volontariamente li ho riportati al loro posto,causandomi poi una sgradevole sensazione che mi è rimasta per qualche minuto.
Già, lo so che non mi credete, ne sono consapevole. Eppure da un po’ mi sveglio da un sonno profondo senza smettere di dormire. Mi posso guardare fare la nanne da dentro.
Non è stato così semplice capire cosa mi accadesse, non crediatelo.
Suppongo sia iniziato la prima sera settembrina passata a Bologna. Quella notte mi sono divincolata da un sogno comune a chi non è abituato a dormire nel letto in cui giace. Non sapere dove si è, non trovare punti di riferimento, vedere solo nero. E’ una allucinazione comune,come quella di cadere, che spesso ti fa rigirare nel letto fino a sconvolgere ed invertire le consuete posizioni di testa e piedi. Ma proprio mentre il panico iniziava ad essere fuori controllo ho sentito la mia voce intimarmi alla calma. Ero io, ma altra, non la stessa del sogno. Avevo gli occhi chiusi, continuavo ad avere l’incoscienza del dormiente, continuando effettivamente a dormire, non ero più sola però. Insieme a me ho ricostruito i fatti fino a capire lentamente, passo passo, fino a sapere di essere dove realmente mi trovavo. Sospiro di sollievo di chi ha ritrovato i cardini dello spazio seguito dal grande ,grandissimo sforzo di sollevarmi definitivamente dal sonno, svegliarmi ed aprire gli occhi. In piedi sul letto ho voltato la testa dove mi ero detta di farlo un attimo prima e la definitiva certezza: cazzo,avevo ragione.
Lo so, lo so, adesso state arricciando la bocca in un lieve sorriso, mentre il vostro pensiero si è allineato all’unica spiegazione possibile, stava semplicemente dormendo. Eppure io vi assicuro di no. Mi sono addormentata profondamente, vertigine, sensazione di caduta libera e poi scoperta di non essermi svegliata , eppur di poter ragionare, presente a me stessa, cosciente nel sonno più profondo, mente attiva in un corpo inerme.
Non lo si può spiegare meglio, almeno io non posso farlo ora. Visto che oramai capita ogni notte, non escludo però di poterlo fare in seguito, accumulerò informazioni e se mai dovessi capirne meglio i meccanismi o le finalità, se dovessero esserci sviluppi non mancherò di riprendere l’argomento. Altrimenti è tutto qui.

venerdì 2 ottobre 2009

punti esclamativi °24

Mi sento come la pecora devotamente sacrificata affinchè si compia la felicità altrui