martedì 30 giugno 2009

Impressioni d'estate



Quello che ho sempre trovato paradossalmente drammatico nei miei viaggi attraverso il deserto dei Tartari,è che basterebbe così poco per costruire un pozzo a cui potersi rinfrescare.
Quella sera, intrappolata nelle mie paranoie sul futuro,ho chiesto aiuto e sono stata accudita.
Era così forte la sua presenza nel presente,che non ho più alzato lo sguardo dubbioso e picchiato al domani, ma ho visto che le mani contenevano l'acqua fresca dei piccoli gesti. Che sa dissetare.
Basta alzarsi alle sei del mattino e giocare con trenta scarabocchi in cerca di una via per crescere, per lacerare le fitte nebbie di angosce e trovare nascosto negli occhi stanchi, un sorriso.
Sapere che quei fine settimana masterizzati mi collegano a ciò che cerco di essere, impedendo che a settembre venga gettata dalla rupe tarpea dell’inquietudine, in balia dell’horror vacui dei perpetui inizi.
Ascoltarsi e sentirsi con una sincerità disarmante semplicemente per quel che si è.
Scegliere, per questo momento,di restare ferma,un libro, qualche riga scritta, fissare lo sguardo su di una tenda con il vento in poppa,autan e tante candele alla citronella.

punti esclamatici °20

Coincidono sulla circonferenza del cerchio il principio e la fine (Eraclito)

Mi ha sempre affascinato della filosofia di Eraclito come renda fosforescenti le banalità che tutti ignorano e quindi nessuno realmente comprende.
Si impara dalla materia ad elevare i pensieri