lunedì 16 marzo 2009

Uroboro

Ho una tariffa a cottimo. Mi si può affittare ad ore.
A volte ricordo la fatica di avere quel bacio, il rifiuto di stringermi la mano passeggiando. Rimango stupita che la ferita sanguini con mesi di ritardo, come se il tempo mi avesse sbendato lentamente, facendo crollare la fiducia verso quella persona. Come se il dolore avesse bisogno della distanza per esplodere. Come se servisse una panoramica dall’alto per poter realmente vedere.
L’aria si fa cristallina, il sole inizia a scaldare le ombre. La gente attorno a me riprendere la proposività,moltiplica i sorrisi al secondo. Io mi abbatto ogni giorno un po'di più e diventa più marcato il divario tra me e il prossimo. Non c’è periodo in cui mi senta più sola. Avevo un obiettivo: modificare in meglio almeno un elemento della mia vita per sopravvivere al caldo estivo, all’allegria sfrenata che mi ruota attorno.
Ho invece utilizzato la maggior parte delle mie energie per non soccombere all’inizio del nuovo anno. Ora deambulerò bradipa fino all’inizio di settembre, per scivolare poi veloce verso un nuovo cambio di data.
Il serpente che si morde la coda arriva prima o poi a divorarsi.

http://it.wikipedia.org/wiki/Uroboro

martedì 3 marzo 2009

shopping

Ho comprato un microscopio per cercare un'emozione.
Spero che, seppur piccina, generi almeno un'allergia agli acari.