giovedì 24 settembre 2009

Qui ed ora, sembra sempre oggi


Passai accanto a 200 persone e non riuscii a vedere un solo essere umano.
(Compagno di sbronze,Una pioggia di donne, Charles Bukowski)

Strano stato di attesa inquieta. Sospesa nel ritmo circadiano e funambola tra scontri da evitare, tra impegni stipati per riempire le giornate, quasi indifferente, in realtà, alle cose che accadono, a quelle che io stessa mi sono cercata. Uso quasi tutta la mia energia mentale per tenere aperti gli occhi, per trattenere i pensieri che vorrebbero allontanarsi a cercare gli assenti. Le ore scivolano le une sulle altre ed ogni momento che vivo tendo verso il prossimo come se dovesse accadere.
Non scherzo. Non esagero. Sono dannatamente seria quando dico questo. E’ una sensazione terrificante di caduta libera, cercare di sopravvivere ogni istante per godere del prossimo,come se il successivo avesse promesso un fremito di emozione. E poi, quando questo arriva, trovarsi delusa dal mio stesso meccanismo mentale in un piatto emotivo che è puro tormento .
Rimango convinta, mi si tacci pure di presunzione, che meritavo di meglio, che sarebbe stato equo e solidale concedermi un qualcosina di più.