Mia dolce pupilla,
ho sperato a lungo di non doverti mai scrivere questa lettera. Credevo che avresti iniziato ad imparare dai tuoi errori.
Ancora una volta, però, mi dimostri di ricadere nei tuoi sempiterni circoli viziosi e senza indugio mi riprometto adesso di parlarti a ventre completamente aperto.
Ti sento spesso chiederti perché, nonostante tutto l’amore che vibra attraverso lo spazio sinaptico tra le epidermidi, ti trovi periodicamente a dover affrontare le tue solitudini e a combattere con le paure che palpitano. Proprio per risponderti voglio voltarmi a dare uno sguardo agli uomini che hai ospitato tra le tue gambe negli ultimi anni. E lo voglio fare ora, che ti stai per cacciare in un altro enorme guaio, il più grosso, forse. Tu hai voluto con tutta te stessa uomini speciali ed indomabili. Sapevi fin dal principio che i motivi per cui piacevi loro sarebbero stati gli stessi che li avrebbero portati ad allontanarsi. Il tuo sguardo scrutatore non perdona neppure te e non ignoravi affatto, ogni volta, il fascino che poteva avere il tuo modo di vederli. Come non poteva sorprenderti che uomini di tal fattura, pur nelle loro peculiarità, si accumunassero dal sentirsi alla lunga ingabbiati dai medesimi occhi che prima li cullavano. C’è sempre un momento, non puoi illuderti di non averlo visto, in cui bisogna decidere . Tu, mia cara, hai preferito rivoluzionare il concetto di vittoria. Hai rinunciato al possesso per procedere verso ognuno di loro senza reticenza, sapendo, in cuor tuo, che saresti arrivata ad un punto di svolta. Ti davi in pasto a quell’attimo che con perentoria certezza ti avrebbe dimostrato come non si potesse tentare più nulla,solo voltarsi e tornare sola.
Ti sei fatta invadere in modo così completo che questi uomini non sono rimasti semplicemente nei tuoi pensieri, ma sono stati inglobati nella tua personalità attuale. Ti sei fatta inquinare a tal punto, che porti con orgoglio, ma senza permesso, il loro cognome dentro di te.
Non puoi permetterti di provare quella rabbia che si ricicla al pensiero del dolore e della fatica che hanno accompagnato il loro avvicinamento e che non hanno visto. Perché, mio tesoro, sei stata tu a non lasciare che lo scoprissero. Tu per prima hai deciso quali doni presentargli e sai che gran regalo può essere la condivisione di una sofferenza, ma hai deciso di non farlo . Hai creato una poesia la cui lettura è permessa per intero solo a te: ognuno di loro conosce solo la propria strofa.
Ora, mia piccola, questo è il momento di ammettere che già conosci il finale di questa nuova battaglia. Io penso sarebbe il caso di disdire l’appuntamento di martedì, ma so che non lo farai. Volevi un nuovo inizio, una storia diversa e ti sei ritrovata raggomitolata dentro ciò che hai già provato, elevato all’ennesima potenza. Ti ci sei imbattuta senza cercare. Fai attenzione: molti anni ti insegnano che non andrà diversamente. Ti ritroverai sola, con qualche verso in più da aggiungere al pittorico racconto della tua vita. Adesso è l’ora di voltarsi ed andartene, se lo desideri. Se decidi di restare, però, ricorda che è quello che hai voluto e quando sarà ora di ricominciare, lamentati se vuoi, strilla ed urla contro un destino avverso, ma non crederci troppo. La tua natura chiama e tu le dai ascolto. La ragione si ribella e tu la insulti. Il cuore scoppia e tu lo rammendi.
Tu, assieme al destino che tieni per mano, scegli.
Vedo già quella luce nei tuoi occhi, che lascia presagire come queste mie parole cadranno nel vuoto.
Almeno sappiamo bene entrambe che stiamo guardando la medesima realtà,senza false ipocrisie e schermi di bugie.
Forte lo sei, temprata pure.
Perciò che altro dire: in bocca al lupo, anima mia.