Il termometro già segna nuovamente 38.9 ed è troppo presto per ingerire la successiva tachipirina.
Dicono siano delle belle giornate estive, io sento freddo, passatemi una coperta!
Sul mio comodino una tazza colma di ghiaccio per raffreddare la gola, un piatto di chicchi d’uva, termometro e medicinali vari.
Volevo scrivere tante storie, del picnic nella tempesta, davanti a quella pieve, attendendo che il temporale di ferragosto passasse, quello che i telegiornali di ogni rete non hanno assolutamente preavvisato già 15 giorni prima, di un’emozione durata poche ore, ma pur sempre , perché no, dei pasticci che continuo a combinare, delle immagini di vecchi sogni che oramai sembrano trasferelli e delle difficoltà emozionali a trovarne di nuovi.
Ma oggi tutto il pensiero è rinchiuso nelle quattro ore che devo lasciar trascorrere tra una compressa e l’altra. Lascio trastullare fili sparsi di malinconia senza farli aggrovigliare, perché so che si dissolveranno in bolle effervescenti esattamente tra 45 minuti.