mercoledì 6 agosto 2008

Corrente del Golfo

Io sul serio non riesco ad essere equa solidale con chi ama l’estate. Non trovo ragione alcuna alla gaiezza estiva, se non nell’autorizzazione massiva ad essere più leggeri,senza pensieri , in una sorta di acuna matata astrologica.
Quel che faccio io, da giugno a settembre,è restarmene immobile, con le braccia in alto, cosparsa di Autan ,categoricamente vicina ad una presa elettrica a cui è abilmente collegato un fornello per le tavolette Vape, respirando la poca aria mossa da un ventilatore, costretto a percorrere in movimento ritmico e meccanico, lento e costante, il mio volume da sinistra a destra:cic estrema destra, ritorno; cic estrema sinistra andata. Giorno dopo giorno attendo che arrivino le tenebre e vengano innaffiati i giardini, così che qualche goccia ribelle mi possa raggiungere.
Se e sottolineo se, sono costretta ad uscire, necessito in modo risoluto di un ventaglio a portata di mano, per non incorrere in un simil attacco di panico quando il caldo ristagna immobile e spezza il fiato,quando i bagni turchi chiudono, perché le vie,i vicoli, le piazze, i piazzali appannano le pareti del cielo per il vapore sprigionato dai corpi.
Ed ora arriviamo all’eterno mio quesito: dove cavolo si comprano i ventagli. Quale può essere un negozio abilitato dall’unione europea a venderli? Ferramenta, articoli per la casa, merceria?
Ho chiesto in giro, veramente incapace a trovare una congrua soluzione e tutti, dico TUTTI, mi hanno risposto: “Dai cinesi”.
I cinesi. Così vengono indicati quegli individui di ogni razza e specie che spuntano come funghi ad ogni angolo della strada e che vendono al prezzo standard di due euro ombrelli se piove, ventagli se c’è il sole.
Per questo ora mi trovo in possesso di un oggetto in canna di bambù contornato da carta di riso che si autodistrugge e si consuma a vista d’occhio solo a tenerlo in mano, abilmente travestito da ventaglio, ma empiricamente non omologato a svolgerne la funzione.
Non è che abbia grandi pretese, in verità, mi accontento che il motivo della stampa non porti alla mente gondole, monumenti storici, fiori anticati e che non preveda pizzi e merletti di plastica.
Per essere del tutto sincera io l’ho adocchiato il modello perfetto, qualche giorno fa,in televisione.
Forse, me ne rendo conto, sono scivolata in una subdola petizione, ma se il possessore volesse farmene dono, può tenersi la teca di cristallo che lo racchiude, di quella posso fare volentieri a meno, senza offesa o pretesa alcuna sa, caro presidente del senato.

In realtà tra tutti quelli visti alla Cerimonia del Ventaglio, questo, dato a Marini, è il mio preferito: