venerdì 11 luglio 2008

Odio l'estate

Mi si vede in trasparenza.
La mia carnagione lattiginosa e sottile
lascia intravedere parte degli organi interni.
Mi si secca il palato solo ad immaginare un dialogo.
Mi si esaurisce persino l’acqua intracellulare al primo passo,
ma insistono a dire che,
almeno una volta al mese,
devo farmi vedere dal sole.
Oggi ho sbrigato gli impicci di luglio.
Panama rosa naturalmente bruciato dal sole calcato sulla testa.
Solito kit essenziale di sopravvivenza.
“Ciao”.
“Ciao”.
Gioia dello stare scalza sulla sabbia.
Sto affondando i piedi in un enorme locale di scambisti per insetti e vermi.
“….?”
“Credo di si”
Devo ricordarmi dell’odore del mare trasportato dal vento.
Probabilmente Suskind era qui, quando ha deciso che nel corso del romanzo dovessero morire tutti
“…?”
“Si, è stasera.”
Se mi turnico di 75° gradi ed allungo impercettibilmente la mano raggiungo il libro, poi lo apro con cautela ed il gioco è fatto.
“…?”
“No, io non frequento.”
Le dinamiche di gruppo mi hanno sempre affascinato.
“Ve ne andate già?”
“Già”.
Brutto lasciare i dialoghi in sospeso.
Credo proprio che tornerò.