Matematicamente una parabola, dove un meno nella mani della variabile ics
può facilmente tramutare un sorriso in pianto.
Segnali nelle viscere della mia testa si nutrono del valore aggiuntivo del segno,
perennemente in bilico tra il fare e il solo pensare,
costruiscono reticoli di para appartenenza della mente che si aspetta.
Le fabbriche che non chiudono mai necessitano di operai per il turno notturno.
E così i miei neuroni zelanti si contorcono di dubbi,
in un continuo stato di allerta
che logora la semplicità della voglia di viversi ,
seppur in una parentesi,
fino alla fine della riga,
finché una nuova equazione non richiami all’ordine.
Ed il silenzio ed il vuoto si colmano di drammi e tragedie
che solcano occhiaie e zigomi
che logorano momenti e luoghi
quando basterebbe dire
che è stato il Dottor Verde, nella biblioteca, con il candelabro.