sabato 19 luglio 2008

l'ultima seduta

Magari era uno scherzo, ma a me l’idea è piaciuta.
(I personaggi a cui mi riferisco sono quelli del libro di Haruki Murakami, “Norwegian Wood”.
Un’aggiunta non autorizzata,dentro i pensieri di lei che si ucciderà)


Naoko arriva alla seduta con quasi dieci minuti di anticipo. Sembra rilassata: continua a prendere 2cp /die di fluoxetina per lo stato depressivo e 8 gtt/ 2 volte die di serenase( passare zyprexa?), per arginare la scissione E’ curata elegante e bellissima come al solito, ma appare più formale ,forse perché non ha aggiunto niente all’essenziale. Non ha fermagli, spille braccialetti.
L’eloquio è sempre molto lento, interrotto da tanti silenzi, ma leggermente meno frammentato e disarticolato Sembra avere la calma necessaria per trovare le parole adatte, seppur con fatica.
I gesti rimangono minimali. Persiste a guardarmi negli occhi, parlandomi del vuoto che sente di avere dentro(è una sfida?).
Continua a parlare del suicidio come unica possibilità di liberarsi dal dolore( liberare anche gli altri?).
Allarmante la freddezza con cui parla della sua disperazione, rimane pacata pur raccontando cose terribili, non si agita, non si arrabbia Inizia a vedere come egoistici i motivi di chi le sta affianco.Tende a sottolineare esageratamente "Io", quasi si stesse chiudendo in un egocentrismo esasperato. Preoccupa la completa separazione di emozioni e pensiero, con il secondo che sta prepotentemente prendendo il sopravvento. Cerco di farle confermare l’appuntamento della prossima settimana e mi ripropongo di chiamarla il giorno prima per accertare che si presenti. Spero di rivederla.
Riporto di seguito il contenuto della seduta di oggi, come sono riuscito a ricostruirla:

La mente mi diceva che ero felice che fosse lì, ma non riuscivo a sentirlo con il petto. Se mi concentravo sulla sua immagine,stesa ad occhi aperti ed immobile sul divano , riuscivo a percepire la sua presenza, la forza con cui mi desiderava.
Ed improvvisamente mi sono sentita invadere di forti, fortissimi sensi di colpa.
Sai, è sbagliato dire che non provo più niente in questo mondo, il negativo delle emozioni arrivano a colpire il bersaglio benissimo. Come frecce si insinuano nel fantoccio di paglia e trafiggono quello che di umano è rimasto in me.
Volevo che vedesse il mio corpo, sì. Volevo che smettesse di fissarmi negli occhi, sapevo di ferirlo con il vuoto che avrebbe trovato nelle mie pupille. Volevo dargli la parte migliore di me. Dicono che sia bella. Tu mi trovi bella? Il mio corpo è bello, la mia mente è marcia.
Dormiva, non ho voluto svegliarlo. Lentamente ha percepito la mia presenza. La mia sagoma contro la finestra lo eccitava, mi voleva con una forza che mi spaventava. Gli ho piantato il mio niente nei suoi occhi,l’ho fatto io perché non lo facesse lui,per cercare di fargli capire in silenzio e poi mi sono spogliata.
L’ho tenuto in bilico tra il suo desiderio e il mio nulla. Non ne abbiamo più parlato.
Ora penserai che sono cattiva e forse hai ragione. Ma in verità io credo di non avere mai avuto la forza di esserlo. I miei pensieri non hanno mai posseduto la consistenza pesante e durevole che permette di progettare. Mi sfuggono, si aggrovigliano si dissolvono e ritornano, come le mie parole. Per un attimo ho in testa chiaramente quello che mi sento di esprimere, ma poi tutto si complica, diventa enorme e si spegne. Penso alle mie emozioni, ma le uniche che riesco veramente a sentire, capisci cosa voglio dire? Voi provate emozioni. Io le devo prima ragionare, tranne, dicevo, vedi?,la più profonda disperazione.
Io non posso liberarmi del mio dolore, non potete cancellarmelo.
E’ semplice: finché soffro c’è una ragione concreta per cui non posso essere felice. Ma quando le cose iniziano a migliorare, credimi, lì arriva il peggio. Se attorno a me ho persone che mi vogliono bene, se le cose procedono e io imparo e cresco , io lo so che dovrei essere felice. Ma non mi sento, non lo sono. Ed allora arriva lancinante la consapevolezza di essere diversa- Guardo la gente ridere, rido anch’io, ma è un suono che non mi tocca in profondità. Non mi invade, non lascia segni. E’ in questi momenti che è palese la mia malattia. E’ devastante,credimi. Allora comprendo con chiarezza che non c’è soluzione. Sei mai stato in una situazione terribile ? Puoi immaginare quanto più lo diventi, se giunge la certezza che sarà per sempre?
Io sono cresciuta nel dolore, è parte di me, non potete amputarmi.
Si, lo so che non è stato sempre così, ma prima c’era Kizuki. Lui mi regalava i suoi difetti, quelli che conoscevo solo io e io li amavo. Con lui potevo soffrire del suo non sentirsi mai adeguato. Era lui che mi offriva una salvezza. Il mio dolore aveva uno scopo: amarlo. Ora non so più che farmene, vaga libero , a volte mi attanaglia.
Voglio bene a Reiko e Tuo ma lo so che mi amano perché sto male. No non cerchi di convincermi. Loro hanno bisogno del mio dolore quanto me. Non sto esagerando. Dipendono dal mio malessere perché così hanno una buona scusa per rimanere nel loro, un buon motivo per non impegnarsi a cambiare. Si ancorano a me per dare un senso alle loro vite ristagnanti. Io li rendo forti, coprendo le loro debolezze-
Dimmi sinceramente, quali motivi posso mai avere per guarire?
La mia famiglia dici. Non è colpa mia se mia sorella è morta, io l’ho solo trovata. Io lo so, ma per loro non è così. Io devo pagare . Soffrire perché sono viva mentre mia sorella non lo è più. E’ stata una sua scelta, non la mia. Nessuno può decidere per un altro di morire. Nessuno può decidere per un altro di iniziare a vivere.
E’ come se domani decidessi di farlo io. Sarebbe forse colpa tua che non mi hai fermato oggi?
Dovrà forse pagare qualcun altro per una cosa che ho voluto e fatto io?
Non è possibile far cambiare idea a una persona che ha deciso di uccidersi. Perché per quanto gli altri ti stiano vicini e siano presenti, non potranno mai condividere il mio male. Io e lui siamo soli.
Si, ogni tanto ci penso al suicidio, è una strada non provata per trovare un po' di pace.
Ora non fare quella faccia, me l’hai chiesto tu.Certo che ci vediamo la prossima settimana