mercoledì 24 dicembre 2008

sulla vigile attesa

Grovigli di influssi cosmici mi sorreggono ad un’altezza che non mi è consona,
provano ad insegnarmi a volare ,mentre io sogno solo di poter riposare . Adduco scuse blasfeme per il mio disimpegno, deambulando in circolo per non conoscere la meta. Quieta rassegnazione, placido sorriso, la vecchia che risiede in me respira, cucina, cuce guarda le luci alla finestra,esulta festosa, è Natale, è Natale! Cerco di stanare nella mia mente una mancanza che non pulsa e quasi ne sarei delusa se non fosse per la convinzione di un motivetto che fa filùfilùfilùfilùfià, che ci sospinge verso la nostra personalissima meta. Agli incroci delle strade i bidoni cantano, nascosti dietro i muri di casa le persone costrette alla convivenza festiva iniziano a litigare. Ma io da qui seduta mi godo la scena come se stessi appoggiando i piedi sul velluto, assaporando l’odore di legno . Tra poco il sipario si aprirà. Una campana, due campane e poi tre:che lo spettacolo abbia inizio.