Ovvero di come ci voglia tempo e pazienza per trovare la propria agenzia di collocamento
Eravamo più di mille, eravamo giovani e forti e volevamo solo lavorare. Passato grandiosamente lo scritto del concorso, non sono in vena di false modestie, sono stata rigettata nell’abisso della classifica all’orale, con un sussurro:”Cosa ci fa Lei qui?” Troppo qualificata. Si sente dire in giro, ma finchè non ti capita, uno non ci crede del tutto, risulta troppo difficile ammettere che il mondo vada realmente così:mi nutrirò ancora per un po’ della mia abbondante qualifica, visto che i soldi scarseggiano ( e forse da questo punto di vista iscriversi ad un master non è stata la scelta giusta).
Lunedì ho un altro colloquio per la “selezione e formazione del personale”, cosa che in realtà mi fa sorridere, visto i licenziati e cassa integrati che vedo aggirarsi per le vie e che sento urlare per le piazze .
Nel frattempo il mio cervello abbondantemente preparato, non lo si voglia scordare, ha meditato che le uniche agenzie, più o meno a scopo di lucro, che vedono incrementare il loro lavoro in questo periodo nero della nostra povera Italia, sono i sindacati. Considerazione che mi ha portata a cercare un impiego nei loro uffici con un pacchetto di pretese ridotto al minimo sindacale diviso quattro. Pare che ci sia qualche speranza.
Per non tralasciare nessuna strada mi sono rivolta anche alle famigerate cooperative sociali, che dominano il panorama pubblico e non, oramai a 360°, dall’altezza dei loro privati finanziatori. Una di queste recluta solo maschi, molti dei quali, i miei occhi confermano, si ritrovano la mattina, terminato il loro turno di lavoro, con sfregi ,graffi e lividi: preferiscono rudi omaccioni perché il lavoro prevede un contenere le crisi violente dei pazienti. L’alternativa, nonché oramai padrona indiscussa anche della precedente, prevede un impiego di educatore nelle scuole. Il lavoro consiste nel fare in modo che tutti e 41 bambini a te affidati arrivino sani e salvi alla sera, senza nessun’altra pretesa di natura cognitiva: del resto, forse, saremmo troppo qualificati anche in questo caso. Si viene pagati ad ore effettive di lavoro, senza considerare le 4 di viaggio e le 24 di allerta, pretese 6 o 7 giorni a settimana.
Molti, mia zia compresa, sono convinti che si sia entrati da qualche mese in quella crisi globale dei valori che culminerà nel 2012, che maya più o maya meno, dovrebbe corrispondere alla fine della società come noi oggi la conosciamo. Mia mamma è assolutamente certa che quello sarà il momento in cui finalmente gli ultimi diventeranno primi, smettendo contemporaneamente di porgere l’altra guancia per farsi massacrare. Se così fosse, sarebbe veramente stupido da parte mia cercare proprio ora di scalare la gerarchia sociale, per poi essere, tra appena qualche anno ,rigettata dove ora mi trovo. Più saggio, allora, cercare di rimanere appena a galla, rendere onorevole quella che pare una mia difficile carriera, per poi trovarsi almeno nella top cento del nuovo mondo che verrà.
Immagino che alla luce dei fatti la cosa più ovvia rimanga cercare le sedi dei sindacati, come utente o dipendente, poco importa.